Opinioni |Il brufolo pruriginoso
di Franco Bifano
Si fa fatica a crederlo, eppure è così. Un partito che nella realtà non esiste, ma che ha dei rappresentati in Parlamento, è riuscito a creare una crisi di Governo. Per quanto uno si sforzi a considerarlo come un fastidioso effetto collaterale della democrazia rappresentativa, resta comunque un fatto irritante!
Il rappresentate (leader pare esagerato!) di questo partitino, del 2% è il “famoso” rottamatore di Rignano. Lo stesso che anch’io non nascondo di aver guardato con una certa (prudente) attenzione. L’ho fatto con la speranza che potesse rappresentare una svolta per la sinistra italiana, quando questa annaspava nello stagno sgradevole dell’eterno D’alema.
Si sa però, il tempo è galantuomo! Così, non appena caduta la maschera da ispirato innovatore, è venuto fuori il “bomba”, con lo stesso effetto di che può avere una scadente e sgradita sorpresa trovata nell’uovo di Pasqua. Un autentico fenomeno! Pare che da ragazzino lo chiamassero così, per via dell’aria da bulletto di periferia, e per le panzane sempre più grosse che raccontava. Negli anni non ha perso il vizietto, anzi, è peggiorato. Cosi, da quando è in politica, lo abbiamo visto esordire sempre in funamboliche esibizioni.
Ricorderete certamente quel: “Enrico stai sereno”, rivolto a Enrico Letta allora Presidente del Consiglio, pochi prima di prenderne il posto. Nonostante più volte avesse annunciato che non si sarebbe mai seduto sulla poltrona di Premier, se non passando per le urne.
Del resto è lo stesso meschino personaggio che dichiarava solennemente in Parlamento – non in una qualunque piazza mercato – che avrebbe lasciato la politica in caso di sconfitta nel referendum da lui voluto.
Quello che girando i programmi della TV sosteneva che era ora di finirla con i partitini che ricattavano il Governo. “Dateci tregua” vomitava “Non è possibile che ogni qualvolta ci sia un problema, invece di risolverlo si fonda un partito nuovo”.
È sempre lo stesso “bomba” che farneticava che fosse inammissibile stare in Parlamento con i voti del PD, andando contro il PD (ma va!)
Un fenomeno del genere, in un paese normale avrebbe la credibilità di un tordo allo spiedo. Da noi invece ha i suoi “seguaci”. Immagino il fastidio di Conte che ha dovuto sopportare le spacconate dello sbruffone che è riuscito a “dimissionare” in diretta nazionale le due Ministre senza che le poverette potessero aprire bocca.
Un politico con queste irritanti caratteristiche ricorda quei brufoli pustolosi che di tanto in tanto spuntano inaspettati in posti delicati difficili da raggiungere. Sono tremendi! Vorresti liberartene subito, ma temi di rovinare le mutandine.