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Ospedale Acri, Pasqualina Straface: «Polemica di Capalbo dettata da ordini di scuderia»

La polemica sollevata dal sindaco di Acri, Pino Capalbo, in merito alla nuova riorganizzazione sanitaria disposta dalla Regione non incontra il gradimento di Pasqualina Straface. Durissima la sua replica al primo cittadino acrese: «Capalbo – sottolinea – nella fretta di obbedire probabilmente a qualche ordine di scuderia aprendo il fronte polemico, ha probabilmente dimenticato di leggere il documento sulla nuova rete ospedaliera dove, nero su bianco, è scritto che medicina non perde nessun posto, visto che da 16 posti di degenza ordinaria e 4 di day hospital passa a 18 di degenza ordinaria e 2 di day hospital. Che, matematica ci insegna, porta sempre il totale di 20 posti. L’unica riduzione tocca i posti di Day surgery, ma solo perché questa passa sulla rete territoriale dove Acri è sede di Ospedale territoriale per un totale di 20 posti letto di residenza medicalizzata, 20 posti dell’Ospedale di comunità e 20 posti di riabilitazione. In più è prevista la casa di comunità con Day Surgery diagnostica e con aggregazione funzionale territoriale dei medici di medicina generale e continuità assistenziale con punto salute cerniera dotato di presidio 118».

Il consigliere regionale di maggioranza definisce «epocale» la riforma messa in campo da Roberto Occhiuto, dal dottor Profiti e da tutto il management sanitario regionale. «Per inciso – aggiunge – poiché alla sottoscritta non interessa l’appartenenza politica ma i risultati concreti, avevo invitato il sindaco di Acri nel nostro ultimo incontro a farmi pervenire le sue osservazioni su questa riorganizzazione, osservazioni che avrei trasmesso poi ai vertici per aprire magari una discussione. Capalbo ha invece preferito lanciarsi sulla stampa, con i miseri risultati che tutti abbiamo potuto vedere dimostrando di essere un sindaco che antepone la polemica puramente strumentale al benessere dei suoi cittadini. Voglio ringraziare invece i consiglieri di Forza Italia Zanfini, Intrieri e Turano che con grande senso di responsabilità hanno aperto un’interlocuzione con la sottoscritta per cercare di apportare ulteriori miglioramenti al Beato Angelo. Questo vuol dire lavorare per il proprio territorio».

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