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Ospedale – Ecografo Guasto ,disagi e disservizi per medici e utenti

Il Commissario regionale alla sanità Massimo Scura, e quello provinciale, Gianfranco Scarpelli, continuano a rassicurare cittadini ed istituzioni riguardo il futuro dell’ospedale Beato Angelo. I due massimi esponenti istituzionali della sanità calabrese, incontrati più volte dal sindaco Tenuta e da altre forze politiche, hanno assicurato un potenziamento in termini di personale e strumentazione, tra cui una risonanza magnetica di ultima generazione. Scura, inoltre, aveva promesso la pubblicazione del nuovo decreto nello scorso mese di novembre. Esso dovrà sostituire quello dell’aprile scorso. Al momento, però, nulla di tutto ciò. Anzi, a quanto pare, il presidio di via Ippocrate continua a vivere momenti critici che mettono in difficoltà medici, paramedici e utenti. I primi, oramai, non sanno più che risposte dare alle tante esigenze e richieste di una vasta comunità, i secondi sono costretti a rivolgersi altrove o a lunghi tempi di attesa anche per un semplice esame. L’ultimo disservizio, in ordine di tempo, riguarda il guasto che interessa l’ecografo multidisciplinare in dotazione al reparto di medicina ed al pronto soccorso. Da molte settimane, quindi, l’ospedale non è in grado di fornire esami di estrema importanza, tra cui ecocardiografie. Nei giorni scorsi, pare che il primario del reparto di medicina, Ferdinando Laghi, in forza, però, all’ospedale di Castrovillari, abbia inviato una nota anche al responsabile del pronto soccorso al fine di invitarlo ad non accettare pazienti che devono ricorrere all’ecografo. Praticamente, la struttura più importante di un ospedale deve fare a meno di uno strumento indispensabile. Grave e paradossale. I medici, interpellati, alzano le spalle, gli utenti sono infuriati. La comunità locale, ma anche quella limitrofa, spera di trovare sotto l’albero di Natale il nuovo decreto, un atto che dovrebbe riorganizzare il presidio al fine di ridargli dignità e funzioni. Nel nuovo decreto il Beato Angelo dovrebbe essere denominato “ospedale di area disagiata” e, quindi, avere una serie di servizi importanti, seppure senza primari e chirurgia di urgenza. Ma i disagi, al momento, sono tanti e palesi.
ROBERTO SAPORITO

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