Bocconotti e taralli sono prodotti da forno tipici della tradizione acrese, realizzati artigianalmente da generazioni. Assaporagionando celebrerà queste golosità domenica 3 dicembre, all’interno del chiostro Calabria verde della cittadina, con un evento prenatalizio dedicato: “Percorsi tipicità, taralli e bocconotti di Acri”.
La mattinata sarà rivolta ai giovanissimi delle scuole di Acri con la lectio sui sapori e sulla riscoperta delle tradizioni culinarie “I maestri artigiani raccontano”, con gli artigiani Francesco Montalto, Angelo Fusaro e il dottor Luigi Gallo. All’incontro prenderanno parte anche il professor Giuseppe Abbruzzo, Simone Bifano, presidente del Rotaract di Acri e Fabio Gallo, responsabile rapporti istituzionali e area progetti della fondazione culturale “Paolo di Tarso”.
Nel pomeriggio, a partire dalle 17,30 si terrà il seminario scientifico su: “Tipicità del territorio fra valorizzazione e salvaguardia con il marchio De.Co”. Le relazioni saranno affidate a Gaetana La Porta e Valentina Filice dell’associazione scientifica Biologi senza frontiere di Cosenza. Ad introdurre ai lavori ci saranno Emilio Servolino, presidente Assaporagionando e Carlo Franzisi, presidente dell’Unsic di Cosenza. Non mancheranno i saluti istituzionali del sindaco di Acri Pino Capalbo e di Natale Viteritti, assessore alle attività produttive del Comune acrese. Parteciperanno, inoltre, Giovanni Misasi, presidente dell’associazione scientifica Biologi senza frontiere di Cosenza, Vincenzo Rostanzo, presidente del Vespa club acrese e Angelo Mocciaro, presidente della Pro loco di Acri. A moderare il seminario sarà il giornalista, nonché presidente del Rotary club di Acri, Piero Cirino.
Nelle case degli acresi i taralli, meglio noti come “squadatielli” al profumo di anice si facevano tutte le settimane. Ancora oggi la tradizione della ricetta si tramanda di famiglia in famiglia. Nei giorni che precedevano le feste come il Natale, le donne preparavano i bocconotti o “buccunotti”, frolle a forma di stella o di barca ripiene di mostarda o della marmellata che veniva preparata in casa. «Si tratta di prodotti che possono rappresentare veicolo del turismo gastronomico che, insieme a quello religioso (grazie alla recente proclamazione di Sant’Angelo), possono dare lustro alla cittadina di Acri che possiede un grande patrimonio culturale ed umano», commenta Carlo Franzisi, presidente dell’Unsic territoriale di Cosenza.