Politica Acri, la Maggioranza risponde a Sinistra Italiana «Essere di sinistra è un agire, non un’etichetta»
Comunicato stampa a firma della Maggioranza centrosinistra Acri
Con l’arrivo della primavera si sciolgono i ghiacciai (se ci sono), e magicamente appare Sinistra Italiana (meglio sarebbe farsi chiamare pseudo sinistra ( ricordiamo gli appartenenti ad Italia dei Valori, all’ex D.C. etc.). Un poco d’ironia è quello che ci vuole quando si leggono certi articoli il cui unico scopo è quello di dividere, in maniera subdola, una maggioranza coesa attorno ad un programma ed attorno al sindaco Avv. Pino Capalbo.
Gli autori dell’articolo sono convinti che agitare le acque possa causare uno tsunami politico-amministrativo. Bene! Intanto la Coalizione che ha vinto le elezioni era ed è di centro sinistra. Le liste civiche che hanno sostenuto il Sindaco, con provenienza diversa, hanno scelto un programma ed un candidato al quale erano legati da rapporti personali e, nel corso di questa legislatura, nessuno ha modificato la propria appartenenza e la propria scelta.
Al contrario, chi scrive mente, sapendo di mentire in considerazione di quanto fatto durante il turno di ballottaggio dove, apertamente, hanno sostenuto il candidato di centro destra. Se malauguratamente avessero vinto, sarebbe stato un governo di sinistra destra… con quale giustificazione? Essere di sinistra è un agire, non un’etichetta. E nessuno di questi, che si professano di sinistra ,ha il diritto di etichettare chicchessia: non hanno l’autorevolezza, non hanno l’appartenenza. Se fare politica di sinistra per qualcuno significa demonizzazione dell’avversario col solo scopo di minare le fondamenta della coalizione allora sì è lontano anni luce dai valori della sinistra e del centro sinistra. La politica si contrasta con la politica. Imparino a discutere di programmi e progetti e noi saremo in piazza ad aspettarli; imparino a discutere dei bisogni del nostro territorio e noi saremo in piazza ad aspettarli. Non li aspetteremo sul terreno del basso livello in cui pensano, maldestramente, di trascinarci. Volare alto è il nostro compito e, magari, come disse Don Milani: “potremmo insegnarli a volare… non certamente a buttare le ali”.