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Relazioni pericolose

di Franco Bifano

 

Non tutte le relazioni possono essere della stessa qualità, alcune sono più attendibili di altre. No, non mi riferisco ai legami che  si possono stabilire fra esseri umani, ma alle relazioni a corredo di una perizia tecnica! L’attendibilità di una perizia, dipende, sicuramente, dalla serietà, dalle competenze e dalla professionalità  di chi è chiamato a redigerla. Tuttavia,  come si dice,  è bene non fare di tutta l’erba un fascio!

Ad esempio,  fare una perizia per stabilire se, dati alcuni parametri,  un evento possa accadere o meno  è un compito assai  delicato che va svolto innanzitutto secondo coscienza (spero !), poi in  base alle conoscenze,  alle proprie  competenze e con gli strumenti più idonei e moderni. Su questo si può essere tutti d’accordo, penso.

Il problema è come possiamo essere sicuri che una perizia magari destinata a condizionare aspetti importanti della vita  sia attendibile? E qui viene il  bello! Il modo più efficace è, ovviamente, una contro perizia. Fortunatamente  esiste  questa possibilità,  altrimenti si correrebbe il rischio di restare prigionieri di attestazioni che alla lunga possano rivelarsi poi non attendibili. Teniamo conto del fatto che, a volte, una perizia fallace può rendere  la vita difficile anche a migliaia di persone. Non è uno scherzo! Credete che  stia esagerando? Allora facciamo qualche esempio concreto.

Ricordate la vicenda dell’imminente crollo della S.S  660,  strada che collega notoriamente Acri con  Cosenza?  Quella che per mesi  ha complicato la vita a tutti noi! Come dimenticarla, e soprattutto come dimenticare  la strada chiusa e il percorso alternativo via Vagno. Impossibile! Un inferno! Non solo, visto le  catastrofiche   previsioni di un  imminente “collassamento” dell’importante arteria stradale,  vennero addirittura installati i rilevatori  satellitari  per misurarne e valutarne gli  spostamenti millimetrici quotidiani! Signori, alta tecnologia! C’è mancato poco che intervenisse  anche la  NASA con un controllo direttamente  dallo spazio attraverso la stazione orbitante MIR, roba forte insomma!  Si ritenne indispensabile anche   dover  collocare sul posto una postazione  ANAS per consentire   un controllo a  vista (come i detenuti al 41 bis) di due addetti  24 ore su  24. Risultato? Oggi, sappiamo che tutto questo ambaradan, oltre all’immane spreco di risorse durato anni, contribuì  ad avvelenare la vita  a chi quotidianamente  era costretto a viaggiare sul percorso cosiddetto alternativo. Dopo  20 anni (20 anni!!)  la strada è ancora li, acciaccata certo, ma ancora li!. Si potrebbe obiettare   che all’epoca furono effettuati degli  interventi di “contenimento” ma non sarebbero questi  buoni argomenti, anzi  sarebbero un  aggravante in quanto quegli stessi interventi furono “bollati”, fin da subito come peggiorativi.

Ma, se  poi volessimo restare nella stretta attualità, ricordo che  è in corso un duello per stabilire la possibile chiusura del ponte di Celico. Da mesi c’è chi ne prevede il crollo e c’è chi sostiene il contrario. Sta di fatto che il ponte è ancora li, in piedi senza neanche essere chiuso al traffico.

Ergo, circolano relazioni   quantomeno discutibili, così come evidentemente vi sono in giro tecnici discutibili almeno quanto le loro perizie. Il problema è serio perché qualcuno potrebbe chiedersi come si fa, al bisogno,  ad individuare dei tecnici capaci? Bella domanda, ma è ovvio, si possono individuare attraverso una buona perizia! Di quale genere? Fate  un po’ voi, mica posso fare tutto io!

 

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