Un sentito ringraziamento
E’ doveroso da parte mia e di tutta la mia famiglia ringraziare tutti quelli che, in questo momento così difficile, hanno testimoniato, privatamente e pubblicamente, affetto e stima per nostro padre.
Le parole più ricorrenti in tutti questi messaggi erano “onestà” e “giustizia”. Ed era quello per cui lui ha sempre combattutto politicamente tutta la vita. A volte in modo irruento, particolare ed eccentrico, ma sempre per un fine comune, non individuale, per dare voce a chi voce non ha, perchè se tutti stanno zitti, le cose con cambiano.
Ovviamente in famiglia non condividevamo questi modi irruenti e plateali di battaglia perchè, in una piccola comunità come la nostra , è facile essere additati e non mancavano le ripercussioni.
Perciò discussioni a gò gò, quintalate di “chi te lo fa fare”, musi lunghi e “con noi hai chiuso”… Ma nulla lo fermava, continuava imperterrito, dritto per la sua strada perchè era giusto, perchè ci credeva.
Ed è questa l’eredità più grande che ci lascia, la coerenza, la responsabilità, perchè ogni scritto, ogni denuncia, ogni articolo portava la sua firma, nome e cognome, perchè se non hai nulla da nascondere, se sei onosto, nessuno ti può ricattare.
L’onestà, la veemenza, il fervore che lo caratterizzavano hanno fatto germogliare in tanti ragazzi giovani i suoi stessi principi. E di questo ora ne sono venuto a conoscenza.
Allora forse ha seminato davvero qualcosa di buono nel sociale, se tanta stima gli viene riconosciuta, indipendentemente dalla parte politica in cui ognuno si collloca. I valori universali del “bene comune”, “del giusto” sono impressi in me, in noi, grazie al suo insegnamento.
Non tutti sanno che mio padre era nato in provincia di Reggio Emilia, ma non gli è mai sfiorato il pensiero di non essere calabrese, di non essere acrese. Si sentiva acritano al 100%. Questo senso di appartenenza lo sento così mio da cercare di trasmetterlo ai miei figli, nati nella capitale, ma che mai devono dimenticare di essere prima calabrese e acresi.
Per cui credo che il miglior modo di ricordare mio padre sia quello di cercare di migliorare sempre di più il nostro piccolo grande paese, a cui siamo tutti legati e che a mio modesto parere ha tutte le carte in regola, perchè come spesso mi diceva mio padre, “Nu paisu chiù biellu e Acri nun c’è”.
Grazie ancora a tutti.
Grazie a te, papà, con affetto Alfonso Gattabria e famiglia.