Un vero successo, che colma un’attesa di convivialità e socialità!
E’ questa la riposta migliore alla nuova Piazza della Restanza e dei Ritorni, inaugurata ieri ad Acri, lungo Corso Pertini.
Viene da chiedersi subito: da quanto non s’inaugurava pubblicamente una nuova piazza ad Acri? Tanto tempo, troppo! Ma soprattutto da quanto non si inaugurava una piazza realizzata dal basso, con un budget ridottissimo, con una prima opera d’arte urbana, costruita con l’azione creativa e generosa di giovani, cittadini per gli altri cittadini?
E’ la prima volta a nostra memoria.
Una piazza in legno, un monumento delicato e forte, “Una zattera sociale che salva dalla solitudine e invita alla socializzazione e a stare insieme” così l’ha definita, efficacemente, un nostro socio, un’immagine da rivendicare e rilanciare. Una piccola piazza, esito del percorso di Design Resiliente: risposte semplici, ma efficaci, a problemi complessi della città e della società attuale. Un progetto creativo e concreto di molte persone: gli studenti di architettura che hanno partecipato alla Summer School di HortusAcri dal 28 luglio al 6 di Agosto, i docenti che con esperta e generosa inventiva hanno perlustrato la città, progettato la rivitalizzazione della intera area di Corso Pertini e del Parco dell’Annunziata, e contribuito a realizzare le strutture della piccola piazza nominata Piazza P48, Piazza della Restanza e dei Ritorni, “Piazza 48” in onore ai due eventi acresi storici, la rivolta popolare del 1848 e l’occupazione delle terra del 1948.
HortusAcri, con alcuni aziende sostenitrici locali, il gruppo di lavoro di tutti i soci, e soprattutto nella fase realizzativa di Ivan Bertelli, Alessandra Cofone, Anna De Bernardo, Domenico Vigliaturo, e Rosanna Algieri e Francesca Pirillo, guidati dall’esperienza di Pino Scaglione, in pochi giorni hanno messo in opera e allestito la nuova piazza per regalare un nuovo “Salotto buono” alla città.
Una significativa esperienza di Design Resiliente, ostinato desiderio di vedere compiuto un progetto a cui tante energie sono state dedicate: una piazza pubblica, ad uso della comunità, realizzata con uno sforzo gioioso, inaugurata la sera del 23 di Agosto tra i suoni delle bande calabresi che festeggiavano 150 anni di storia. Ciò dimostra che lavorare su progetti di qualità e originalità per lo spazio pubblico nei nostri centri urbani può diventare il vero legame-collante delle relazioni sociali nell’epoca di internet e dei social media, anche per la necessità di riportare le persone nelle piazze reali, e sempre meno in quelle virtuali.
Una piazza per il vicinato di Corso Sandro Pertini che ne ha riconosciuto la bellezza e il valore, una piazza per i giovani che potranno sostare e sentirsi accolti, una piazza per quanti, signore, anziani, bambini, giovani, ragazze e ragazze sapranno riconoscere quello spazio come proprio. Realizzata con materiale povero, naturale e locale, legno di pino, ha preso vita nel corso di pochi giorni con il lavoro di quanti hanno regalato la loro estate alla realizzazione di un’opera pubblica, collettiva, sociale, culturale, con tanta gioia nelle centinaia di persone, che durante la bella serata sono passati nel corso, si sono seduti nella piazza e hanno apprezzato con meraviglia e incredulità l’opera viva e bella che HortusAcri ha realizzato e donato alla città. Conclude il nuovo spazio urbano, un dodecaedro in legno di pino silano dell’artista Luca Mauceri, il primo di una serie, una scultura solidamente in bilico su un masso di pietra che arricchisce lo spazio della piazza e lo rende sospeso tra futuro e passato. Secondo Platone il dodecaedro era il solido speciale con il quale Dio decorò l’Universo. Un’immagine che ci piace evocare perché con questo gesto materiale, simbolico, e architettonico HortusAcri vuole cambiare lo spazio pubblico e creare bellezza da vivere e conservare con cura. Questa nuova piccola e preziosa piazza è di tutti e di ognuno, il verde delle piante con essenze locali, la incornicia e lascia l’odore di questa nostra terra e completano il nuovo spazio pubblico, dedicato a chi resta, a chi torna a chi si muove tra qui e il resto del mondo e che in questo piccolo “Salotto buono” all’aperto, di questa piccola città vuole sempre ri-trovare il proprio centro.
HortusAcri, Laboratorio di resilienza